Titolo: I Miei Martedì Col Professore
Autore: Mitch Albom
Genere: Romanzo
Edizione: Rizzoli
Pubblicazione: Maggio 1998
Non aver paura di morire se hai apprezzato la vita. Mitch però, quarant’anni e brillante giornalista sportivo, non sembra accorgersi di quanto la sua ne sia priva di significato e di interessi: solo il pc, il cellulare, il lavoro e il denaro. Conduce una vita monotona, con quel senso di insoddisfazione che lo perseguita. Per caso una sera, guardando la tv, rivede un suo vecchio professore, Morrie Schwartz, quel “sociologo ballerino” con il quale all’università aveva instaurato un meraviglioso rapporto. Erano passati però 15 anni da quando si era laureato e da quel giorno non aveva più pensato a lui. Morrie è gravemente malato, non gli resta molto da vivere poiché affetto da sclerosi laterale amiotrofica.
Nonostante i km che li separano, Mitch si rimette in contatto con il professore, si reca a casa sua ogni martedì e qui discutono sul “significato della vita”: l’amore, il perdono, il lavoro e alla fine la morte.
Morrie però non ha paura di quest’ultima, anche se non potrà più condurre una vita normale a causa dell’atrofia muscolare, non perderà mai tempo ad autocommiserarsi: tutti sanno di dover morire, ma nessuno ci crede, solo quando sia ha imparato a morire, allora si ha apprezzato a vivere. Come si può apprezzare la vita se l’uomo sa gradire solo il materialismo del mondo? Se domani fosse il tuo ultimo giorno, cosa ne faresti di tutto il denaro e il successo accumulati? Come passeresti le tue ultime 24 ore volendo però viverle nell’ “essenziale”? Cogli dunque le emozioni, quelle buone come l’amore e impara a conoscere cosa è la sofferenza. Lasciati travolgere, “apri il rubinetto” e piangi se è necessario, sorridi a chi prima era triste, solo così imparerai a controllare ciò che provi. Nè il potere, né la casa nuova ti danno la tenerezza che cerchi. L’uomo è miope, vorrebbe dare un senso alla propria esistenza e lo rincorre. Sia forse la macchina nuova? Bene, la compra, ma poi? No, non è questo quello che cerca, niente sembra pagare il senso di inapagatezza che è in lui. Poi però un giorno per colmarlo potrebbe essere troppo tardi: tardi per sentire un amico che non senti da tempo, perdonare qualcuno o principalmente te stesso, per aver perso momenti della tua vita a ricercare il futile. Un insegnante, un amico, c’è sempre qualcuno che, come un gioiello di saggezza prezioso, è disposto ad aiutarti, a farti riflettere…e Morrie lo era.
“ Un insegnante ha effetto sull’eternità, non puoi mai dire dove termina la sua influenza” ( Henry Adams )
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4 commenti:
Ennesimo elegio a Little !!! ormai il livello dei libri recensiti si è alzato degnamente...dopo i primi due commerciali episodi. Brava, anche stavolta.
Non lo conoscevo ma dopo tale recensione...lo prenoto in biblioteca...di nuovo complimenti Little. Alfio
I miei martedì col professore........ di matematica, Little? Uhuahauah!
_Walkin'_
Thanks!!!!!! ehm...diciamo che ci vorrebbero i martedì, i mercoledì, i giovedì per ripetizioni di fisica (il profe sarebbe sempre quello eh..)..per settimana prossima ho già in mente qualcosaaaa di interessante...maaaa Gee non hai ricevuto un'e-mail per la proposta di una nuova sezione a scopo più ludico??????????????????????? starei aspettando la risposta...
ciao!!!!
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