giovedì, ottobre 21, 2010

Album Of The Week (#15) Il Tempio Delle Clessidre - Il Tempio Delle Clessidre

Un lampo di luce in un buio panorama musicale odierno, il primo album del "nuovo" gruppo progressive genovese di impronta "Zarathustriana". Un nome comunque conosciuto quello dei "Tempio", in scena già dai primi anni del 2000, che propongono un album di tutto rispetto con la partecipazione del cantante del Museo Rosenbach Stefano "Lupo" Galifi, una voce blues e graffiante come sempre. Il gruppo è formato dalla leader tastierista, nonchè fondatrice Elisa Montaldo, al basso Fabio Gremo, chitarra Giulio Canepa e alla batteria il giovanissimo Paolo Tixi.
Prima traccia strumentale, Verso L'Alba, dalle atmosfere cupe e trascinanti che portano alla seguente Insolita Parte Di Me dal ritmo incalzante, placato solo dalla voce del "Lupo" che addolcisce il pezzo. Ottimo l'assolo di tastiere. Segue la "solenne" Boccadasse, susseguirsi di alti e bassi che entusiasmano l'orecchio (e la mente) in maniera quasi fiabesca. Le Due Metà Di Una Notte, una ballata introdotta e accompagnata da un pianoforte quasi sognante, connubiato dal "Lupo", con doppio assolo tastiere-chitarra che accende la apparente tranquillità. Atmosfere da sere a Crespi D'Adda portano alla seconda ballata La Stanza Nascosta, un perfetto equilibrio del quintetto che regala emozioni uniche. Unici i due pezzi Danza Esoterica Di Datura e Faldistorum che impegnano la mente in visioni occulte e immagini di riti e boschi scuri accompagnati, nella seconda dal suono dell'organo liturgico e dal testo recitato da Max Manfredi. L'Attesa e Il Centro Sottile trasportano, ricordando quasi il Banco e degne del "Re Cremisi", alla conclusione di questo disco fluido e piacevole, perfettamente equilibrato a livello strumentale e vocale in cui, però, spicca la bravura sui tasti di Elisa Montaldo. La bonus track si intitola Antidoto Mentale, sembra quasi portare per mano verso la luce, tolti da un contesto buio e intrigante.
In conclusione, album più che soddisfacente, trampolino di lancio di una nuova promessa del progressive, sperando sia uno dei tanti successi dati dallo sforzo e dall'impegno e la devozione musicale di questi elementi valorosi.


[Una piccola nota: ho avuto occasione di sentirli dal vivo e devo dire che sono stati una piacevole sorpresa, Lupo coi 62 anni non ha perso mezzo filo di fiato nel cantare, gli altri componenti sono stati impeccabili, talentuosi e appassionati. Sono stato colpito dal batterista, appena 22enne, ma capace di mantenere un ritmo complesso e di metterci l'anima, dal bassista (che tra l'altro utilizza un basso a 6 corde) che riesce a farti scuotere il capo e a farti picchiare le mani sul tavolo per tenere il ritmo. Il chitarrista è quasi messo in ombra dal genere prog in cui predominano le tastiere (assolutamente all'altezza, una persona carismatica e a dir poco affascinante) ma è validissimo e non delude le aspettative e riesce a dare la giusta armonia.]


Voto:88


Robero "Aldo" Rodeschini