L’economista canadese rilancia l’Intor, sintesi di dollaro, euro, yen e sterlina
L’HAVANA - L’economia degli Stati Uniti non entrerà in recessione e probabilmente nel terzo trimestre di quest’anno tornerà a crescere. Lo ha sostenuto, da una tribuna difficile come quella del decimo Incontro internazionale di economisti sulla globalizzazione ed i problemi dello sviluppo in svolgimento a L’Avana, l’economista canadese Robert Mundell.
Rompendo il coro prevalente di opinioni espresse durante i lavori, a cui partecipano 1.500 esperti di 42 Paesi e 21 organismi internazionali, dei pericoli per l’economia mondiale di una recessione statunitense, Mundell ha indicato che i risultati negativi da New York continueranno ad arrivare fino a metà anno, ma che è prevedibile una inversione di tendenza a partire da luglio. Per il Premio Nobel dell’Economia 1999 non si devono drammatizzare le crisi del settore immobiliare e del dollaro perché «il sistema può assorbirle». Mundell si è detto contrario alle analisi secondo cui il deficit fiscale degli Stati Uniti e le elevate spese militari sono di grande pregiudizio per il Paese e per l’economia internazionale».
L’economista è tornato sulla sua proposta di costituzione di una nuova moneta internazionale - l’Intor - che dovrebbe essere il risultato di un paniere monetario integrato da dollaro, euro, yen e lira sterlina.
( Tratto dal Corriere della Sera - 6 marzo 2008 )
sabato, marzo 08, 2008
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