Roma - Ma non era Roma ladrona? Forse una volta. In verità la Capitale è ancora, come un tempo insegnavano i docenti di mitologia, la lupa che allatta i suoi figliocci. Ma qui di mitologico c'è ben poco.
Dopo Pierguido Vanalli, deputato leghista e tifoso romanista, e Nunziante Consiglio, onorevole del Carroccio nativo di Montorno Inferiore ( nella Bassa Avellinese ), arriva un'altra chicca dai parlamentari della Lega Nord.
Registrandosi in Parlamento infatti tutti gli onorevoli hanno dovuto aprire un conto apposito in cui depositare i ricchi compensi da parlamentari. Ma dove depositeranno i soldi i parlamentari leghisti? Al Credito Bergamasco? Al Credito Cooperativo di Sorisole e Lepreno? Alla Banca Popolare di Intra? Macché. Udite, udite, al banco di Napoli. Ovviamente con adeguati tassi di interesse, agevolazioni fiscali (tipo un conto scoperto di 20 milioni). Il tutto in nome della Secessione. E se la monnezza non va dai leghisti, i leghisti vanno dalla monnezza (almeno per depositare i propri risparmi).
Isaia Invernizzi
2 commenti:
Chapeaux 2!!!
Per quanto certe idee della Lega personalmente le condivida, c'è da dire che il rapporto/intreccio del partito di Bossi con le banche sia sempre stato molto contraddittorio, basti pensare al legame con "l'amico" Fiorani.
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