Da settimane ormai i principali siti internet di uno dei paesi più informatizzato del mondo sono inaccessibili agli utenti con indirizzi fuori dal paese, dopo che migliaia e migliaia di collegamenti li avevano intasati rendendoli inutilizzabili. Un attacco cibernetico in grande stile che secondo i governanti estoni dovrebbe addirittura far scattare l'
articolo cinque della
Nato che prevede la difesa collettiva dello Stato aggredito. Da giorni il piccolo paese baltico sta affrontando il primo episodio di questo genere verificatosi al mondo.
Da settimane ormai i principali siti internet di uno dei paesi più informatizzato del mondo sono inaccessibili agli utenti con indirizzi fuori dal paese, dopo che migliaia e migliaia di collegamenti li avevano intasati rendendoli inutilizzabili. Secondo le autorità di
Tallinn, buona parte degli attacchi sono partiti da
indirizzi IP situati in Russia e alcuni riconducibili direttamente al
Cremlino e ai servizi di sicurezza di
Mosca.
"
Gli attacchi informatici che stanno minando i principali siti internet dell'Estonia rappresentano un rischio serio e credibile", ha dichiarato all'Ansa un ufficiale della Nato, rilevando che l'Alleanza atlantica sta trattando la vicenda "molto seriamente" ritenendo che "non sia solo un problema dell'Estonia ".
L’
Estonia ha puntato il dito contro la
Russia, accusando il
Cremlino di essere responsabile degli attacchi ai siti Internet del governo, delle banche e dei media, e ha chiesto l’aiuto
dell’Unione Europea e della
Nato, di cui è membro.
Al quartiere generale della
Nato non si fa nessuna ipotesi sulle presunte responsabilità russe di questi attacchi. "Per noi la questione chiave è la sicurezza», ha rilevato l’ufficiale dell’
Alleanza atlantica. La
Nato ha designato alcuni esperti per indagare sugli attacchi, in quanto ritiene che non si tratti «di cose fatte da adolescenti con il pallino dell’informatica, ma di attacchi gravi e concertati, di qualcosa di ben organizzato".
"Per quanto riguarda le istituzioni statali russe, una azione del genere è del tutto da escludere", ha dichiarato
Dmitrij Peskov,
portavoce del Cremlino.
Peskov ha affermato che anche "il sito della presidenza russa,
www.kremlin.ru, viene sottoposto ogni giorni a centinaia di cyber-attacchi provenienti da ogni parte del mondo. I criminali sono capaci di falsificare gli indirizzi, mostrare determinati IP e invece attaccare da altri".
Secondo la
Nato, il rischio informatico è qualcosa "al quale dobbiamo essere preparati, e dobbiamo quindi essere più bravi di chi è in grado di sferrare attacchi di questo tipo. Oggi, è un problema molto grave per l’
Estonia, ma domani potrebbe riguardare un altro Paese". (
tratto da webmasterpoint.org )